Attraverso il supporto di esperti e professionisti provenienti da diversi campi disciplinari: sociologia, urbanistica, dal mondo giornalistico e da quello giudiziario e degli addetti alla sicurezza pubblica, sarà possibile far luce sul reale peso che i gruppi criminali organizzati esercitano nelle pratiche di pianificazione urbanistica e di governo del territorio.
Non è secondaria, inoltre l’intenzione di riportare il dibattito, oggi attualissimo, riguardo la presenza di sregolazioni e distorsioni nelle scelte e nelle pratiche di pianificazione urbanistica, all’interno del dottorato fiorentino di architettura; auspicando con questo, sia l’avvio di un percorso di ricerca utile alla generale comprensione di tali fenomeni, e sia la formulazione di un progetto futuro capace di ipotizzare politiche e strategie di contrasto.
Programma
Sul tema del crimine organizzato, soprattutto negli ultimi anni, si può parlare di una vera e propria iperproduzione di materiale, per lo più di stampo giornalistico, riconducibile in parte al cosiddetto «effetto Gomorra», e in misura sensibilmente minore di ricerca scientifica.
Tantissimo è stato scritto e detto sulle mafie, essendo questo uno dei di quei temi che regolarmente entrano, escono e rientrano nel dibattito pubblico. Tuttavia «la riflessione sull’occupazione criminale del territorio stenta a tradursi in coscienza critica, anche dal punto di vista tecnico; e in politiche concrete.» Inoltre la sensibile contrazione di un certo tipo di crimine organizzato, stragista e sanguinario, ha fatto si che la tematica passasse in secondo piano rispetto ad altri problemi ritenuti più preminenti.
Tali questioni dovrebbero catturare l’interesse della disciplina urbanistica perché, come ben dimostrato, tra gli altri, da Vittorio Mete, «le ragioni delle infiltrazioni sono principalmente da ricercarsi nella funzione di controllo del territorio esercitata dalle mafie. Alcuni traffici molto remunerativi, come gli appalti pubblici e le speculazioni edilizie, non potrebbero condursi senza tale forma di dominio ambientale che consiste, prima di tutto, nel controllo delle relazioni sociali che si esplicano sul territorio.»
La territorializzazione del potere mafioso: controllo del territorio e nuove geografie di espansione
Il resoconto del primo incontro del ciclo di seminari “Urbanistica e legalità”. Rocco Sciarrone, Alberto Ziparo e Andrea Alcalini.
Infiltrazioni mafiose negli enti locali: urbanistica e controllo del territorio
Il resoconto del secondo incontro del ciclo di seminari “Urbanistica e legalità”. Vittorio Mete, Massimo Calzolari, Massimo Santoro, Alberto Ziparo e Andrea Alcalini.
La deterritorializzazione di stampo mafioso
Contributo di Alberto Ziparo, coordinatore del programma “Urbanistica e legalità”, Università di Firenze.