a cura di Alberto Magnaghi
Alinea Editrice, Firenze 2008
Collana: Luoghi/21
Formato: 15×21
Pagine: 208, bn
Anno: 2008
Prezzo di copertina: € 18,00
Il volume raccoglie alcuni testi recenti dell’illustre teorica dell’urbanistica il cui pensiero ha influenzato, anche in Italia, intere generazioni di architetti e urbanisti. La lectio magistralis tenuta a Genova nel 2001, in occasione della laurea honoris causa in architettura, introduce saggi in gran parte inediti in Italia: sul ruolo dello spazio edificato nel pensiero utopico, sulla struttura concettuale della trattatistica, che viene riattualizzata, con particolare riferimento a Leon Battista Alberti, ai fini di una rifondazione di regole edificatorie nel progetto urbano e territoriale. Infine, attraverso una interpretazione innovativa dell’opera di Haussmann (di cui Choay ha curato recentemente le Memoires) viene sviluppata una riflessione critica sul destino della città in un’epoca in cui il dominio planetario dell’urbano e del post-urbano, in un mondo aspaziale, mediatico, di reti, flussi, crocevia di funzioni, movimenti globalizzati di persone e di merci, va dissolvendo la città dell’abitare, l’essenza stessa della città, lo spazio pubblico e di relazione, l’espace contact, appunto.
Attraverso la sequenza dei testi è possibile leggere in filigrana, in opposizione a questo destino, gli elementi costitutivi di un vero e proprio trattato sul progetto della città e del territorio; fornendo importanti indicazioni per recuperare l’art d’édifier. Queste indicazioni restituiscono la speranza che la mort de la ville, annunciata dalla stessa Choay come sintomo di una catastrofe planetaria, non sia ineluttabile e definitiva.
I temi oggi particolarmente discussi nel contesto italiano relativi alle valenze progettuali del patrimonio territoriale e paesaggistico, dell’identità dei luoghi, degli statuti del territorio, trovano in questi saggi una importante interlocuzione e un appassionante sostegno teorico e metodologico.
Filosofa di formazione, poi critica d’arte e storica delle teorie dell’urbanistica e dell’architettura, Françoise Choay ha insegnato urbanistica, storia dell’arte e dell’architettura nelle Università di Parigi I e VIII. Dopo aver collaborato con L’Observateur, L’Œil e Art de France, dagli anni ’60 del secolo scorso ha gestito l’emittente parigina Art international e diretto, per le Éditions du Seuil di Parigi, la collana “Espacements”. Fra i suoi molti lavori, quelli che hanno avuto il maggiore influsso sulla cultura italiana sono certamente La città: utopie e realtà (Einaudi, 1973) e i tre titoli, pubblicati da Officina, La regola e il modello (1986), L’orizzonte del posturbano (1992), L’allegoria del patrimonio (1995), tutti curati da E. D’Alfonso come pure il recentemente tradotto Espacements: figure di spazi urbani nel tempo (Skira, 2003).
Indice del volume
Presentazione di Alberto Magnaghi
Prologo: Partire per l’Italia
Parte Prima: DELLO STATUTO ANTROPOLOGICO DELLO SPAZIO EDIFICATO
1. L’utopia e lo statuto antropologico dello spazio edificato
2. Il De re aedificatoria e l’istituzionalizzazione della società ovvero: lezioni da una traduzione
Parte Seconda: DEL PATRIMONIO
4. Patrimonio urbano e cyberspace
5. Patrimonio: quale scommessa per la società? L’evoluzione del concetto di patrimonio
6. Strutture identitarie e universalità
Parte terza: DEL DESTINO DELLA CITTÀ
8. Il regno dell’urbano e la morte della città
9. Introduzione a: Baron Haussmann, Mémoires
Postfazione di Françoise Choay
A causa del fallimento della casa Editrice il volume non è più da tempo in distribuzione: lo pubblichiamo noi integralmente per consentire a tutti gli interessati di consultarlo.