SCHEDA ESPLORATIVA SINTETICA
PER CENSIRE PROCESSI DI DIALOGO
TERRITORIALE
ATTENZIONE: I CAMPI DA RIEMPIRE SONO SOLO QUELLI BIANCHI:
ID dei campi |
N° SCHEDA: 1 |
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1 |
SUL VOSTRO TERRITORIO (che amministrate o dove abitate o lavorate) SIETE
A CONOSCENZA DI UNA O PIU’ ESPERIENZE DI DIALOGO COSTRUTTIVO TRA
AMMINISTRAZIONI E TESSUTI ECONOMICO/SOCIALI CHE RISPONDA AI CRITERI
ESPLICITATI NEL DOCUMENTO RIPORTATO IN FONDO A QUESTO FILE? Rispondere apponendo una x nel campo vuoto a destra
della risposta |
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1.a |
SI |
X |
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1.b |
NO |
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2 |
NOME SINTETICO
DEL PROGETTO, PERCORSO O AZIONE |
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“Grottammare partecipativa” |
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3 |
COLLOCAZIONE GEOGRAFICA
DELL’ESPERIENZA |
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3.a |
STATO
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Italia
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3.b |
REGIONE |
Marche |
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3.c |
PROVINCIA
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Ascoli Piceno |
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3.d |
COMPRENSORIO o AREA VASTA |
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3.e |
COMUNE o COMUNI interessati |
Grottammare |
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3.f |
EVENTUALE LIVELLO INFRACOMUNALE (Municipio/i,
circoscrizione/i, rione/i interessati) |
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SIETE IN GRADO DI DESCRIVERE ALCUNI ELEMENTI STRUTTURANTI DELLA PRATICA CHE CI STATE SEGNALANDO? |
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4 |
BREVE DESCRIZIONE DEL CONTESTO(dati, situazione politica, specificità socioeconomiche o istituzionali) |
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Primo
avamposto settentrionale della Cassa del Mezzogiorno, Grottammare è una
cittadina di circa 14.000 abitanti, prospiciente il mare e con forte presenza
di turismo estivo. Nel 1999 e 2000, ha avuto l'importante riconoscimento del
F.E.E.E. (Foundation for Environmental Education in Europe) per
l'assegnazione della Bandiera Blu europea, che l'Unione Europea conferisce
ogni anno a quelle amministrazioni che si sono distinte per la perfetta
qualità delle acque, la cura dell'arredo urbano, la funzionalità dei sistemi
di depurazione e la qualità dei servizi turistici. Il territorio comunale si
articola in due nuclei urbani: uno a mare, situato in una zona pianeggiante
lungo la costa, ed uno a monte, il centro storico, che si sviluppa su un
colle a 126 m. sul livello del mare.
Nel 1994, con
l’elezione di Massimo Rossi a Sindaco (che rileva il Comune dal Commissario
Prefettizio), si cerca di mettere a frutto le energie di un’intensa attività
partecipativa sviluppatasi intorno ad organizzazioni politiche, non ancora
entrata in stretto rapporto con le pratiche istituzionali. Metodologie
decisionali partecipative ristrutturano
soprattutto le prassi di costruzione del Bilancio e del Piano
Regolatore, mettendo in stretta relazione le scelte concrete della comunità
nella loro successione annuale con la programmazione dei contenuti su lassi
temporali più ampi. L’esperienza ha successo crescente, e contribuisce alla
creazione della lista civica ‘Solidarietà e partecipazione’ con cui il
Sindaco viene rieletto, nonostante l’appoggio di soli partiti che a
Grottammare sono tradizionalmente minoritari nelle elezioni nazionali.
L’assessore al bilancio è eletto sindaco per la stessa lista nelle elezioni
del 2003.
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5 |
OBIETTIVO GENERALE E OBIETTIVI SPECIFICI DELL’ESPERIENZA |
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“L’esperienza di governo non nasce dal nulla”, e – anche se le pratiche partecipative interconnesse sono state avviate senza nessun confronto con altre realtà internazionali – si radicano in un forte dinamismo sociale, sulla base della necessità di reagire alla tendenza alla marginalizzazione della volontà dei cittadini e all’espropriazione delle risorse del territorio da parte dei poteri forti, dell’economia e della finanza che tendeva ad omologare il nostro territorio attraverso investimenti, trasformazioni scelte che cancellavano le peculiarità. Allo stesso tempo con queste pratiche partecipative si voleva rimettere al centro le decisioni degli abitanti, il loro bagaglio di conoscenze e il loro attaccamento alle risorse territoriali, la loro voglia di conservare stili di vita e qualità della vita che il territorio offre. |
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6 |
ATTORI COINVOLTI (ISTITUZIONALI E NON), MODALITA E CRITERI PER IL COINVOLGIMENTO |
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Giunta Comunale, Consiglio (oggi l’ex sindaco
è Presidente del Consiglio Comunale), associazionismo e singoli cittadini
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7 |
GRADI DI PARTECIPAZIONE (possibili risposte multiple) |
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£ informazione £coinvolgimento in singole attività £consultazione £negoziazione £ co-progettazione £ cogestione £ autogestione delegata alle organizzazioni di abitanti £ controllo/monitoraggio/valutazione da parte degli stessi abitanti £ spinta progettuale dal basso alla costruzione di
scenari e progetti |
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8 |
PARTECIPAZIONE: IN QUALI FASI?(possibili risposte multiple)
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£definizione dei bisogni £decisione
£elaborazione tecnica dei progetti £ implementazione delle azioni pianificate £ progettazione di scenari £ gestione o manutenzione dei prodotti £ controllo delle realizzazioni £ progettazione dal basso di azioni e proposte che
stimolino l’Amministrazione all’innovazione |
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9 |
BREVE DESCRIZIONE DELLO SVILUPPO DEL PERCORSO |
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Il Bilancio Partecipativo: nella prima fase si è articolato in una serie
ritmata di assemblee di quartiere con libertà di parola (alternativamente
l’omogeneità ha dato forma a 6 o 7 zone, oggi assestatesi a 6; alcune piccole
altre grandi, con 4000 abitanti). Le risposte sono state diverse, con maggior
disinteresse nelle zone storiche; specie nei quartieri problematici al
Bilancio Partecipativo è stata riconosciuta la capacità di porsi come luogo
di aggregazione (coppie giovani, immigrati dal Sud) e costruzione di identità
territoriale in zone nuove senza molta storia. I cicli erano di 2 assemblee
per quartiere (una per verifica dei bisogni alla vigilia della formazione del
bilancio, e una in primavera di rendicontazione di mandato e segnalazione
disservizi. Dopo qualche anno si sono creati verbali-promemoria che aiutavano
nella registrazione delle richieste e nel controllo della realizzazione degli
impegni da parte del Comune. In primavera e autunno (alla vigilia e dopo la
stagione estiva) si fanno assemblee con i commercianti e gli operatori
turistici (circa 30 alberghi e 50 stabilimenti in concessione). Decidono loro
le date di manutenzione della spiaggia.
Il
presentarsi di problematiche prioritarie da affrontare in maniera integrata,
complessa e con risorse cospicue (come la riqualificazione del Lungomare,
durata due anni e mezzo) hanno evidenziato ben presto la necessità di
costruire assemblee specifiche su alcuni temi, coinvolgendo anche le
Associazioni di Categoria e legandosi a strumenti di programmazione più ampi
del bilancio, come il PRG.
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10 |
RISORSE FINANZIARIE UTILIZZATE E PROFESSIONALITA’ VALORIZZATE NEL PERCORSO |
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I processi partecipativi sono a carico
del Comune. C’è un giornalino comunale inviato a 5500 famiglie e varie altre forme
di informazione-memoria, e si sta valutando se mandare lettere di invito per
posta alle famiglie. Non ci sono mediatori di professione. Nel ‘95-96 sono
nati i Comitati di Quartiere che fanno anche informazione sul processo. Ne
sono sopravvissuti 3, di cui uno forte nel centro, che sente di essere stato
sacrificato per alcuni anni al miglioramento della periferia. Ancora assenti
fenomeni di lobbying.
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11 |
DIFFICOLTA’ INCONTRATE E PROSPETTIVE DI TRASFORMAZIONE POSSIBILI |
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Alcuni servizi,
messi in efficienza grazie alle decisioni condivise con gli abitanti, sono
risultati più efficaci (ad esempio il settore affari sociali ha cominciato a
rilevare realmente bisogni) e a divenire più pesanti sulle casse pubbliche.
Alcune opere semplici e manutentive rallentavano l’iter approvativo a causa
dei tempi lunghi della partecipazione. La sostanziale fiducia dei cittadini e
il ripetersi dei cicli, nonché le soluzioni arrivate ad alcuni bisogni
elementari, hanno provocato di recente un calo delle presenze.
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12 |
OPPORTUNITA’
ED ESITI DELL’ESPERIENZA NEL SUO SVILUPPO TEMPORALE |
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La
lettura retrospettiva dell’Amministrazione è positiva, per il dinamismo che
ha attivato attraverso la partecipazione alle decisioni e la pressione del
controllo esercitato sulle autorità. I contenuti trattati e approvati nei
percorsi partecipativi non si limitano a manutenzioni, estensione di servizi
ma contemplano certi di aggregazione giovanile, ludoteche, progetti di
cooperazione, e altre misure contro la disgregazione sociale e a favore di un
decentramento più approfondito.
Importante
l’esito avuto dall’aprirsi del processo alla ‘contaminazione’ con le
sperimentazioni di altre realtà. Nell’ultimo anno sono stati introdotti correttivi
nel processo partecipativo, per farne permanere traccia nelle istituzioni e
aumentare la strutturazione degli incontri, attraverso schede di voto, e
grafici che cercano di far capire la connessione tra i vari percorsi
partecipativi cittadini. Si è usato Agenda 21 per fare lavoro di indagine,
con 400 questionari ‘accompagnati’ da un ricercatore che ha indagato le
‘percezioni’ dei cittadini sulla città. Oggi il ciclo è diviso in due parti
(‘Gli amministratori ascoltano i cittadini’ e poi ‘Decido anch’io’ ), si
dividono richieste manutentive dalle altre, si producono memorie scritte,
schede riassuntive e si intervallano i cicli con una fase tecnica di
valutazione della fattibilità. Alla lista delle ipotesi di spesa si
aggiungono priorità emerse per altre vie (valutazione tecnica, e-mail,
colloqui del sindaco).
Tra
gli esiti del processo partecipativo che si è intersecato alla trasformazione
del PRG, vi è stato il taglio consensuale di molti terreni edificabili a
favore dello sviluppo agricolo del territorio aperto, e la discussione
pubblica che ha portato alla riduzione dell’ICI prima casa, facendo aumentare
il peso di contribuenti di chi tiene case vuote per affittarle d’estate. |
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13 |
TEMPORALITA DEL PROGETTO |
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£ tuttora in corso £terminato £agli inizi £terminato ma avrà una continuità £speriamo abbia una continuità |
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14 |
SOLO PER ESPERIENZE NATE SU IMPULSO ISTITUZIONALE:RAPPORTO CON IL BUDGET ED I PIANI DELL’AMMINISTRAZIONE E CON LA MODERNIZZAZIONE DELL’APPARATO AMMINISTRATIVO(Il processo partecipativo era previsto o si inserito a percorso progettuale iniziato? E in questo caso perché? C’è stata una particolare linea di finanziamento esistente alla base del processo partecipativo lanciato? O progetto, finanziamento e partecipazione hanno preso forma insieme? Il processo ha innescato qualche processo di trasformazione delle strutture istituzionali coinvolte?) |
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Il processo ha
preso avvio anche dalla necessità politica, che richiedeva legittimazione
alle scelte condotte da un esecutivo che aveva i due poli politici maggiori
all’opposizione. Quello della macchina pubblica da trasformare è ancora un
discorso da affrontare. Sicuramente è cresciuta nel tempo la
responsabilizzazione degli Uffici per dare esito ai percorsi partecipativi.
Da inventare è anche il rapporto con il Consiglio Comunale. Finanziariamente,
il Comune si impegna a realizzare la prima priorità di ogni quartiere (tra
3000 e 100.000 euro) e con riserva entro l’anno la seconda, mentre per le
priorità cittadine si esegue oggi una verifica-sondaggio pubblicata sul
giornalino del Comune. Per il futuro c’è idea di stabilire un budget
definito. Attualmente il Comune ha un bilancio di 11-12 milioni di Euro.
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15 |
ESISTENZA DI UN SITO INTERNET |
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www.comune.grottammare.ap.it
(solo da poco tempo non risulta difficile trovare
notizie sui processi partecipativi, che hanno un link sulla prima pagina) |
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16 |
SIETE DISPONIBILI A DARCI UN APPUNTMENTO PER UN COLLOQUIO? |
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16.a |
SI |
X |
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16.b |
NO |
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17 |
CONTATTI: |
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DEL COMPILATORE DI QUESTA SCHEDA |
17.a |
NOME, COGNOME |
Giovanni Allegretti, sulla base di
un’intervista al Sindaco di Grottammare Luigi Merli |
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17.b |
RUOLO O
APPARTENENZA (non obbligatorio) |
Università di Firenze |
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17.c |
RECAPITI TELEFONICI |
055-5031159 338-9315896 |
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17.d |
RECAPITO E-MAIL |
gallegretti@unifi.it |
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DI UN RESPONSABILE DEL PROCESSO
SEGNALATO: |
17.e |
NOME, COGNOME |
Luigi Merli |
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17.f |
RUOLO O APPARTENENZA |
Sindaco di Grottammare |
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17.g |
RECAPITI TELEFONICI |
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17.h |
RECAPITO
E-MAIL |
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ELENCO MATERIALI DI SUPPORTO |
A) Riflessioni
sul Bilancio Partecipativo (dal sito www.comune.grottammare.ap.it) B) Manifesto delle assemblee del Bilancio
Partecipativo 2005 (1° fase) C) Resoconto richieste del Bilancio
Partecipativo 2005 su ‘Grottammare informa” n° 6/2005 |
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