SCHEDA
GUSCIO
PER CENSIRE PROCESSI DI DIALOGO
TERRITORIALE
ATTENZIONE: I CAMPI DA RIEMPIRE SONO SOLO
QUELLI BIANCHI:
N° ID. campo |
N° SCHEDA: 2 |
||||||||
0.1/0.5 |
COLLOCAZIONE GEOGRAFICA DELLE ESPERIENZE CENSITE (inserire i nomi, fermandosi al livello di inquadramento che interessa
le pratiche da rilevare) |
||||||||
0.1 |
STATO
|
Italia
|
|||||||
0.2 |
REGIONE |
Marche |
|||||||
0.3 |
PROVINCIA
|
Ascoli Piceno |
|||||||
0.4 |
COMPRENSORIO o AREA VASTA |
* |
|||||||
0.5 |
COMUNE o COMUNI interessati |
Grottammare |
|||||||
ELENCO
DELLE SCHEDE DI CASO COLLEGATE DENTRO LA STESSA UNITÀ TERRITORIALE |
|||||||||
0.6 |
NUMERO DI PRATICHE CENSITE: |
|
|||||||
0.7 |
N° DI SCHEDA
|
NOME SINTETICO UTILE AD INDIVIDUARE OGNI SINGOLA PRATICA
|
LINK ALLE SUB-SCHEDE TEMATICHE |
||||||
2/1
|
Sperimentazione
Bilancio Partecipativo
|
||||||||
N.B: = Se le pratiche territoriali da censire sono più di
5 in ogni ambito di riferimento considerato, è possibile aggiungere ulteriori
righe.
SCHEDA DI CASO DI 2° LIVELLO
PER CENSIRE PROCESSI DI DIALOGO
TERRITORIALE
ATTENZIONE: I CAMPI DA RIEMPIRE SONO SOLO QUELLI BIANCHI:
N° ID. campo |
N° IDENTIFICATIVO DELLA SCHEDA_di_CASO: 2/1 SC 1 |
||||||
1.0 |
NOME |
Sperimentazione Bilancio Partecipativo |
|||||
1.1 |
QUAL’È L’AMBITO TERRITORIALE IN CUI L’ESPERIENZA È
MATURATA? (barrare con una X la casella corrispondente al livello dove le
pratiche locali hanno preso forma) |
||||||
1.1.a |
LIVELLO REGIONALE |
|
|||||
1.1.b |
LIVELLO PROVINCIALE
|
|
|||||
1.1.c |
ALTRO AMBITO SOVRACOMUNALE |
|
|||||
1.1.d |
LIVELLO COMUNALE |
X
|
|||||
1.1.e |
LIVELLO DI MUNICIPIO (infracomunale per città con oltre 300.000 abitanti) |
|
|||||
1.1.f |
LIVELLO CIRCOSCRIZIONALE |
|
|||||
1.1.g |
LIVELLO RIONALE (per Comuni privi di Circoscrizioni) |
|
|||||
1.2 |
L’ESPERIENZA METTE IN STRETTO RAPPORTO
DUE O PIÙ AMBITI TERRITORIALI NON CONTIGUI? (barrare
con una X la casella a destra della risposta scelta) |
||||||
1.2.a |
SI |
|
|||||
1.2.b |
NO |
X |
|||||
1.3 |
SE LA RISPOSTA È “SI”, INDICARE CON UNA “X”: |
||||||
1.3.a |
SE APPARTENGONO ALLO STESSO AMBITO NAZIONALE |
|
|||||
1.3.b |
SE APPARTENGONO A CONTESTI NAZIONALI DIVERSI |
|
|||||
1.3.c |
DI QUANTI E QUALI AMBITI TERRITORIALI SI TRATTA? (precisare contesti e loro livelli
amministrativi) |
|
|||||
1.4 |
RIFERIMENTI TEMPORALI DELLA
PRATICA DESCRITTA |
||||||
1.4.a
|
IN CORSO
(Indicare l’anno di avvio)
|
X
(1994) |
|||||
1.4.b |
CONCLUSA (Indicare gli anni di inizio e fine) |
|
|||||
1.4.c |
IN FASE DI AVVIO (Indicare anno di avvio) |
|
|||||
1.4.d |
IN ATTESA DI RIPRESA (Indicare anni di avvio e interruzione) |
|
|||||
1.4.e |
FORNIRE OSSERVAZIONI E DETTAGLI, SE
NECESSARIO |
Anche se è stato indicato il 1994 come inizio della
pratica vanno fatte una serie di considerazioni a riguardo; la sperimentazione
di percorsi partecipativi riferiti alla redazione del Bilancio ha assunto
inizialmente connotati fortemente diversi se posti in relazione con lo stato
attuale del processo. Questo è dovuto ad un elevato grado di flessibilità
della sperimentazione, tuttora in essere, che ha permesso un’agilità nei
procedimenti funzionale alle diverse esigenze della comunità. |
|||||
1.5 |
NOTE
SUL COMPILATORE DELLA SCHEDA
|
||||||
1.5.a |
NOME, COGNOME |
Pier Paolo Fanesi |
|||||
1.5.a |
RECAPITI TELEFONICI |
Ufficio: 0735739244 |
|||||
1.5.b |
RECAPITO E-MAIL |
||||||
DA QUALE POSIZIONE OSSERVA o HA OSSERVATO L’ESPERIENZA ALL’EPOCA DEL
SUO SVILUPPO?
|
|||||||
1.6. |
1.6.a |
DA
RAPPRESENTANTE O FUNZIONARIO DI UN ENTE COMPRENSORIALE (quale?)
|
|
||||
1.6.b |
DA
RAPPRESENTANTE O FUNZIONARIO DI ENTE LOCALE (specificare quale)
|
|
|||||
1.6.c |
DA
MEMBRO DI ASSOCIAZIONE O MOVIMENTO
(specificare quale)
|
|
|||||
1.6.d |
DA
RICERCATORE (di che tipo?)
|
L’intervistato si è
laureato di recente all’Università di Macerata con un tesi riguardante gli istituti
partecipativi nel comune di riferimento:
“Democrazia deliberativa e politiche pubbliche: il caso di
Grottammare”. In questo lavoro di ricerca egli ha analizzato 124 richieste
d’intervento effettuate dai cittadini nel percorso partecipativo in un arco
di tempo che va dal 1994 al 2003. Nel 2003 ha svolto uno stage della durata
di sei mesi per seguire il processo partecipativo in tutte le sue fasi; dal
2004 si occupa in prima persona delle pratiche partecipative nel Comune di
Grottammare coordinando l’organizzazione dei due cicli annuali del Bilancio
Partecipativo.
|
|||||
1.6.e |
DA
CITTADINO INTERESSATO
|
|
|||||
ALTRO (specificare)
|
|
||||||
1.7. |
EVENTUALI NOTE AGGIUNTIVE
|
|
|||||
1.8. |
DATA DI COMPLIAZIONE DELLA SCHEDA
|
28 – 09 - 2004 |
|||||
“ATTORI INTERAGENTI”
N° ID. campo |
N° IDENTIFICATIVO DELLA SCHEDA_di_CASO: 2/1 SC 2 |
||||||
2.1/2.3 |
QUALI ATTORI L’ESPERIENZA DESCRITTA È RIUSCITA A COINVOLGERE, E CON QUALE RUOLO? (definirne i nomi nella casella bianca a lato di ogni categoria) |
||||||
2.1 |
ATTORI ISTITUZIONALI |
2.1.a |
PROMOTORI |
Il movimento “Solidarietà e Partecipazione” che,
una volta fattosi azione di governo locale, ha cominciato a promuovere momenti
partecipativi e di confronto popolare
“calando” la sperimentazione dall’alto. |
|||
2.1.b |
COINVOLTI SUCCESSIVAMENTE |
|
|||||
2.2 |
ATTORI DEL TESSUTO SOCIALE ED ECONOMICO |
2.2.a |
PROMOTORI |
|
|||
2.2.b |
COINVOLTI SUCCESSIVAMENTE |
Anche se i Comitati di Quartiere sono state figure
determinanti fin dall’inizio del processo, non possiamo dire che hanno assunto
un ruolo determinate nel momento della genesi del laboratorio partecipativo.
Essi si sono posti, insieme alle Assemblee di Quartiere, come le colonne portanti del processo
assumendo il ruolo di facilitatori e garanti della sperimentazione. |
|||||
2.3 |
CITTADINI NON PRE-ORGANIZZATI |
2.3.a |
PROMOTORI
|
|
|||
2.3.b |
COINVOLTI SUCCESSIVAMENTE |
I cittadini intervenuti nelle diverse Assemblee
hanno proposto eventuali modifiche o aggiustamenti strutturali del processo partecipativo.
Da quest’anno due cittadini scelti dall’Assemblea saranno scelti per
collaborare con l’Amministrazione nell’individuazione delle priorità emerse
nelle Assemblee di Quartiere |
|||||
2.4 |
EVENTUALI NOTE AGGIUNTIVE |
|
|||||
2.5/2.8 |
DALLA VOSTRA POSIZIONE DI OSSERVAZIONE,
QUALE GIUDIZIO RITENETE ESPRIMA MEGLIO IL GRADO DI COLLABORAZIONE TRA ATTORI
CHE SI È RAGGIUNTO? (barrare con una X la casella a destra della risposta scelta per
ognuna delle categorie elencate) |
||||||
TRA ATTORI ISTITUZIONALI E TESSUTO
ECONOMICO |
2.5.a |
scarso |
X |
||||
2.5.b |
instabile ma positivo |
|
|||||
2.5.c |
buono |
|
|||||
2.5.d |
ottimo |
|
|||||
TRA ATTORI ISTITUZIONALI E TESSUTO
SOCIALE |
2.6.a |
scarso |
|
||||
2.6.b |
instabile ma positivo |
|
|||||
2.6.c |
buono |
X |
|||||
2.6.d |
ottimo |
|
|||||
TRA TESSUTO SOCIALE E TESSUTO ECONOMICO |
2.7.a |
scarso |
X |
||||
2.7.b |
instabile ma positivo |
|
|||||
2.7.c |
buono |
|
|||||
2.7.d |
ottimo |
|
|||||
LIVELLO DI COORDINAMENTO TRA ISTITUZIONI
DIVERSE |
2.8.a |
scarso |
|
||||
2.8.b |
instabile ma positivo |
X |
|||||
2.8.c |
buono |
|
|||||
2.8.d |
ottimo |
|
|||||
2.9. |
EVENTUALI NOTE AGGIUNTIVE |
Collateralmente al processo si è attivato meccanismo reticolare di dialogo con altre Amministrazioni, all’interno della Rete del Nuovo Municipio. Su singole azioni gli stimoli alla partecipazione hanno preso forma intorno a specifiche richieste di finanziamento. |
|||||
2.10 |
ALL’INTERNO
DELL’ISTITUZIONE PROMOTRICE O CO-PROMOTRICE, SI SONO MESSE IN ATTO FORME DI
COORDINAMENTO TRA ASSESSORATI E DIPARTIMENTI? (barrare con
una X la casella a destra della risposta scelta) |
||||||
2.10.a |
SI, CON BUONI RISULTATI |
X
|
|||||
2.10..b |
SI, MA CON RISULTATI
SCARSI |
|
|||||
2.10.c |
NO, OGNUNO HA LAVORATO IN
MANIERA SETTORIALE E POCO COORDINATA |
|
|||||
2.11 |
SONO
STATE MESSE IN ATTO STRATEGIE MIRATE AL COINVOLGIMENTO DI PARTICOLARI ATTORI
SOCIALI? |
||||||
2.11.a
|
SI
|
X
|
|||||
2.11.b |
NO |
|
|||||
2.12 |
IN CASO DI RISPOSTA AFFERMATIVA, INDICARE QUALE TIPO
DI ATTORI (Esempio: bambini, adolescenti, anziani,
donne, disabili, immigrati, persone con differente orientamento sessuale,
movimenti antagonisti, ecc.) |
||||||
In alcuni casi sono state realizzate
apposite Assemblee tematiche (realizzazione polo scolastico, riqualificazione
di una zona …) per coinvolgere i cittadini direttamente interessati al
problema in questione. Queste Assemblee hanno fatto registrare un alto numero
di presenti e, inoltre, sono state molto importanti per l’amministrazione in
fase di acquisizione delle informazioni sull’argomento in quanto si trovava
di fronte ad una platea molto preparata sul problema in discussione. |
|||||||
2.13 |
SONO STATE MESSE IN ATTO STRATEGIE DI ‘DISCRIMINAZIONE POSITIVA’ MIRATE A BENEFICIARE NELLE SCELTE PARTICOLARI ATTORI SOCIALI? (mettere una X) |
||||||
2.13.a |
SI |
|
|||||
2.13.b |
NO |
X
|
|||||
2.14 |
IN CASO DI RISPOSTA
AFFERMATIVA, SPECIFICARE AZIONI E BENEFICI |
||||||
|
|||||||
2.15 |
SONO STATE MESSE IN ATTO
FORME DI MONITORAGGIO PER CONOSCERE MEGLIO IL PROFILO DI COLORO CHE
PARTECIPANO ATTIVAMENTE AL PROCESSO?
(mettere una X) |
||||||
2.15.a |
SI
|
|
|||||
2.15.b |
NO
|
X
|
|||||
2.16. |
IN CASO DI
RISPOSTA POSITIVA ALLA DOMANDA 2.14, POTETE DESCRIVERE IN BREVE:
|
||||||
2.16.a |
QUALI FORME DI MONITORAGGIO SONO STATE ATTUATE
|
|
|||||
2.16.b |
ESPORRE ALCUNI DATI SUI PROFILI PRINCIPALI DEI
PARTECIPANTI
|
|
|||||
2.16.c |
SPECIFICARE
SE È STATA REGISTRATA LA PRESENZA DI CITTADINI IMMIGRATI E LA LORO
PROVENIENZA
|
|
|||||
2.17. |
SONO STATE ADOTTATE
PARTICOLARI MISURE PER GARANTIRE UGUALI OPPORTUNITÀ DI ACCESSO AI CITTADINI
NON ORGANIZZATI (esempio:
babysitteraggi nelle riunioni, trasporti gratuiti o rimborsabili, traduzione
per non udenti e non vedenti, ecc.)? E DI QUALE GENERE E
ENTITÀ? |
Le date delle Assemblee sono
concordate con le zone di riferimento per evitare particolari impedimenti a
cittadini singoli o gruppi di persone. |
|||||
2.18. |
COME SI ARTICOLA E
ORGANIZZA IL PROCESSO? |
Ci sono due tornate da 7 Assemblee
(totale 14) che toccano le diverse zone del paese. La prima, denominata Gli
amministratori ascoltano i cittadini, serve per far emergere le diverse
richieste d’intervento fatte dai cittadini. Queste vengono sistematizzate in
tre categorie: segnalazioni, richieste di quartiere e richieste cittadine.
Nella seconda tornata Assembleare, Decido anch’io, la Giunta rende
conto delle segnalazioni e i cittadini votano gli interventi cittadini e di
quartiere. |
|||||
2.19. |
ESISTONO CRITERI PER
L’ASSUNZIONE DELLE DECISIONI E/O ELEZIONI DI SOGGETTI POPOLARI CHE RAPPRESENTINO
I CITTADINI IN SINGOLE FASI DEL DIBATTITO CHE RICHIEDONO TRATTAZIONE
APPROFIONDITA DI CONTENUTI? |
L’Amministrazione si impegna a
realizzare la richiesta d’intervento con il maggio numero di preferenze
espresse dai cittadini. |
|||||
2.20. |
COME E’ FINANZIATO IL
PROCESSO? |
Con fondi dell’Amministrazione
Comunale, sia per la pubblicizzazione che per l’organizzazione. I lavori
hanno finanziamenti diversi, in genere legati alla costruzione di opere
pubbliche. |
|||||
2.21. |
DA DOVE PRENDE ORIGINE IL
NOME DEL PROCESSO? |
Il nome Bilancio Partecipativo viene
dai processi sperimentati in diverse parti del mondo, a partire
dall’esperienza latino-americana. “Grottammare Partecipativa” vuole evocare
un vero e proprio modus operandi dell’agire amministrativo che non si
ferma al Bilancio ma che prende anche altre arene altrettanto importanti
(progettazione, pianificazione urbana, accordi di programma…) |
|||||
2.22. |
ESISTE UN SITO SU CUI
POTER SEGUIRE LO SNODARSI E L’EVOLVERSI DEL PROCESSO? |
||||||
2.23. |
EVENTUALI NOTE AGGIUNTIVE |
|
|||||
“STRUMENTI, ORGANIZZAZIONE E CONTENUTI”
N° ID. campo |
N° IDENTIFICATIVO DELLA SCHEDA_di_CASO: 2/1 SC 3 |
|||||||
3.1 |
L’ESPERIENZA ESAMINATA HA PERSEGUITO LA COSTRUZIONE DI FORME DI DIALOGO STRUTTURATO TRA ATTORI SOCIALI DIVERSI? (barrare con una X) |
|||||||
3.1.a |
NO |
|
||||||
3.1.b |
SI, MA IN MANIERA EPISODICA, |
|
||||||
3.1.c |
SI, IN MANIERA CICLICA E/O PERMANENTE |
X |
||||||
3.2/3.4 |
IN CASO POSITIVO, QUALI STRUMENTI
SONO STATI UTILIZZATI PER STRUTTURARE IL DIALOGO? (sono possibili più risposte;
segnare con una X gli strumenti usati e con una Y gli strumenti con cui il
processo è entrato in contatto, pur restando autonomo rispetto ad essi) |
|||||||
STRUMENTI INNOVATIVI CREATI AD HOC
(specificare quali) |
3.2.a |
|
||||||
STRUMENTI CONSUETI MA NON CODIFICATI DA NORMATIVE O BANDI
NAZIONALI (se possibile, specificare accanto dei dettagli) |
3.3.a |
Assemblee tematiche aperte a tutti |
X |
|||||
3.3.b |
Assemblee a base locale aperte a tutti |
X |
||||||
3.3.c |
Forum dell’Associazionismo |
|
||||||
3.3.d |
Consulte tematiche |
Y |
||||||
3.3.e |
Percorsi di Bilancio Partecipativo |
X |
||||||
3.3.f |
Consiglieri Aggiunti |
Y |
||||||
3.3.g |
Contratti di fiume |
|
||||||
3.3.h |
Gruppi di Acquisto Solidale |
|
||||||
3.3.j |
Laboratori di Progettazione |
|
||||||
3.3.k |
Tavoli di concertazione socio-economica |
X |
||||||
3.3.i |
Focus
Group |
|
||||||
3.3.l |
Conferenze d’area |
|
||||||
3.3.m |
ALTRO (specificare
dettagli) |
X (accordo di
programma) |
||||||
STRUMENTI O PERCORSI FORMALMENTE
CODIFICATI DA NORMATIVE O BANDI NAZIONALI, EUROPEI O REGIONALI |
3.4.a |
Contratti di Quartiere |
Y |
|||||
3.4.b |
PRU |
Y |
||||||
3.4.c |
PRUSST |
Y |
||||||
3.4.d |
PRIU |
Y |
||||||
3.4.e |
Patti Territoriali |
Y |
||||||
3.4.f |
Piani Sociali di Zona |
Y (più di propaganda, visto che la zona sociosanitaria è ampia e disomogenea,
e vi è stata scarsa organizzazione, nonostante la collaborazione con l’ARCI) |
||||||
3.4.g |
Agenda XXI locale |
Y |
||||||
3.4.h |
PIC URBAN o PPU finanziati UE |
|
||||||
3.4.j |
PISL |
|
||||||
3.4.k |
PSL/GAL |
|
||||||
3.4.i |
Referendum locali |
|
||||||
3.4.l |
Agenzie di Sviluppo Locale |
|
||||||
3.4.m |
Strumenti consolidati da leggi o bandi
regionali (specificare dettagli) |
|
||||||
3.5 |
EVENTUALI NOTE AGGIUNTIVE |
|
||||||
3.6 |
NEL CASO IL PROCESSO ABBIA UTILIZZATO O INCROCIATO
ALTRI STRUMENTI DIFFERENTI, VI È STATO O VI È UN COORDINAMENTO TRA DI ESSI? (barrare con una x – possibili più
risposte, se si dettagliano accanto) |
|||||||
3.6.a |
SI, CRESCENTE NEL TEMPO |
X |
||||||
3.6.b |
SI, MA DECRESCENTE NEL TEMPO |
|
||||||
3.6.c |
NO, OGNI STRUMENTO HA OPERATO IN MANIERA SETTORIALE
E POCO COORDINATA |
|
||||||
3.6.d |
VI È STATO UNO STRUMENTO PREVALENTE (specificare quale, e i rapporti
instaurati con gli altri) |
Il processo partecipativo si basa su due istituti fondanti
e fondamentali; essi sono le Assemblee di Quartiere e Comitati: il primo
strumento è garanzia di collettività del processo, il secondo è volto
a favorire la dimensione della permanenza della partecipazione anche
al di là dei momenti Assembleari. L’alta flessibilità del processo ha
permesso di far prevalere una volta uno strumento a volte un altro a seconda
dei periodi di riferimento. Attualmente sono le Assemblee a rappresentare la
centralità del percorso partecipativo. |
||||||
3.7 |
NEL COMPLESSO SI SONO
PRIVILEGIATE STRATEGIE DI: (barrare con una x) |
|||||||
3.7.a
|
CONCERTAZIONE (con attori dotati di una rappresentatività
antecedente al processo)
|
|
||||||
3.7.b |
PARTECIPAZIONE (con impegno al coinvolgimento
soprattutto di cittadini non pre-organizzati) |
X
|
||||||
3.7.c |
EQUILIBRIO TRA STRATEGIE CONCERTATIVE e
PARTECIPATIVE APERTE A TUTTI |
|
||||||
3.8 |
SI È
CERCATO DI GARANTIRE AUTONOMIA AGLI SPAZI DI DECISIONI DELLA CITTADINANZA?
|
|||||||
3.8.a |
NON CON
ATTENZIONI PARTICOLARI |
X
|
||||||
3.8.b |
SI (specificare le azioni intraprese) |
|
||||||
3.9 |
EVENTUALI NOTE AGGIUNTIVE |
|
||||||
3.10 |
CHE
VALORE HANNO ASSUNTO LE DECISIONI PRESE DAI CITTADINI?
|
|||||||
3.10.a |
CONSULTIVO |
X
|
||||||
3.10.b |
DELIBERANTE |
X
|
||||||
3.11 |
SI È
CERCATO DI ‘FORMALIZZARE’ O ‘STATUIRE’ I MOMENTI DI DIALOGO TRA ISTITUZIONI E
CITTADINI?
|
|||||||
3.11.a |
SI,
ATTRAVERSO INSERIMENTO NELLO STATUTO (specificare
di quale livello amministrativo)
|
|
||||||
3.11.b |
SI, ATTRAVERSO ORDINANZE, REGOLAMENTI E SIMILI (specificare) |
|
||||||
3.11.c |
NO, IL
PATTO POLITICO CON I CITTADINI È STATO RITENUTO GARANZIA SUFFICIENTE
|
X (è da specificare
che il dibattito sulla formalizzazione del processo è tuttora vivo
all’interno della maggioranza)
|
||||||
3.12. |
QUALI
STRATEGIE COMUNICATIVE SONO STATE USATE PER PROPAGANDARE I MOMENTI DI
INCONTRO TRA ISTITUZIONI E CITTADINI? (specificare)
|
|||||||
Molto diversificate: annunci su giornali, radio e Tv locali;
manifesti per strada, campagna di lettere e volantini porta a porta, fonica,
manifesti nei luoghi pubblici e più frequentati dalla cittadinanza,
inserimento del calendario degli
incontri nel giornalino comunale, locandine.
|
||||||||
3.13. |
SI È FATTO
USO DI SONDAGGI D’OPINIONE? (se sì, quale uso e con quali cautele?) |
|||||||
Si, ma non a base statistica. Essi sono stati presentati
come tali, cioè privi di base scientifica. |
||||||||
3.14 |
L’ESPERIENZA HA MESSO AL CENTRO ALCUNI DEI SEGUENTI
CONTENUTI? (barrare con una X quello o quelli più centrali e con una Y altri temi
trattati con impegno minore) |
|||||||
3.14.a |
Accoglienza e integrazione degli immigrati |
|
||||||
3.14.b |
Fitodepurazione, chiusura dei cicli delle acque e
valorizzazione del patrimonio idrico |
Y
|
||||||
3.14.d |
Cooperazione decentrata come luogo di apprendimento
reciproco tra Nord e Sud |
|
||||||
3.14.e |
Costruzione di Bilanci Sociali, Ambientali o di
Genere |
|
||||||
3.14.f |
Cultura diffusa della prevenzione dai rischi
ambientali |
X |
||||||
3.14.g |
Diffusione di una cultura dei nuovi indicatori di benessere
e qualità della vita, attraverso costruzione collettiva di nuovi indicatori
locali (specificare) |
|
||||||
3.14.h |
Diffusione di una cultura dei nuovi indicatori di
benessere, attraverso uso di nuovi indicatori internazionalmente elaborati |
|
||||||
3.14.j |
Diritto alla città per disabili e portatori di
handicap |
Y |
||||||
3.14.k |
Diritto alla città per i bambini e gli adolescenti |
X |
||||||
3.14.i |
Diritto alla città per le categorie sociali
economicamente marginali |
X |
||||||
3.14.l |
Distretti di economie territoriali |
Y |
||||||
3.14.m |
Educazione alla democrazia di bambini e giovani |
|
||||||
3.14.n |
Incentivi all’agricoltura come presidio ambientale a
protezione del paesaggio storicizzato |
Y |
||||||
3.14.o |
Necessità di nuovi stili di vita che riducano
l’impronta ecologica sull’ecosistema |
Y |
||||||
3.14.p |
Nuove forme di turismo responsabile e sostenibile |
X |
||||||
3.14.q |
Partecipazione nelle reti transnazionali di
commercio equo e solidale |
|
||||||
3.14.r |
Potenziamento di Gruppi Solidali di Acquisto locali |
|
||||||
3.14.s |
Protezione attiva e valorizzazione delle riserve
naturali |
|
||||||
3.14.t |
Rafforzamento dell’identità locale e senso di
appartenenza ai luoghi |
|
||||||
3.14.u |
Sostegno alla produzione di informazione
indipendente e comunicazione sociale |
Y |
||||||
3.14.v |
Strategie di diffusione dell’accesso alle nuove
tecnologie |
|
||||||
3.14.w |
Trasformazione e riprogettazione collettiva degli
spazi pubblici |
X |
||||||
3.14.x |
Valenza etica delle imprese |
|
||||||
3.14.y |
Gestione collettiva dei servizi pubblici |
X |
||||||
3.14.z |
Costruzione di biofattorie, ecovillaggi, ecc. |
|
||||||
3.14.ç |
ALTRI TEMI CENTRALI TRATTATI (specificare) |
Urbanistica, viabilità, pulizia |
||||||
3.14& |
ALTRI TEMI SOLO SFIORATI (specificare) |
Illuminazione, sociale |
||||||
3.15 |
VI È STATA SUFFICIENTE INTEGRAZIONE
NEL TRATTARE I VARI TEMI SEGNALATI? |
|||||||
3.15.a |
SI (dettagliare impressioni del perché) |
Tante volte un istanza individuale è diventata
collettiva; molte volte l’interesse individuale ha fatto un passo indietro
perché non coincidevano con l’interesse della comunità |
||||||
3.15.b |
NO (dettagliare impressioni del perché) |
|
||||||
3.15.c |
SOLO PER SINGOLI FILONI DI RAGGRUPPAMENTO DEI TEMI |
|
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3.16 |
CHI HA
CURATO L’INFORMAZIONE SU QUESTO GENERE DI CONTENUTI (TALORA DI NON FACILE
COMUNICAZIONE) E COME LO HA FATTO? (dettagliare) |
|||||||
L’informazione è stata
tutta a carico dell’Amministrazione anche se si è avvalso delle realtà
associative presenti sul territorio e
soprattutto dei Comitati di Quartiere.
Da poco anche il sito internet riesce a svolgere una funzione di
informazione. |
||||||||
3.17 |
ESISTONO CORSI DI
FORMAZIONE O AUTOFORMAZIONE CHE PREPARINO I CITTADINI AD AFFRONTARE TEMI
COMPLESSI NEI MOMENTI DI INTERAZIONE PUBBLICA? SE SI, COME SI SVOLGONO E CHI
LI ORGANIZZA E FINANZIA? |
|||||||
3.17.a. |
NO |
|
||||||
3.17.b. |
SI
(specificare) |
|
||||||
3.18. |
CHE
TIPO DI AZIONI SONO STATE INTRAPRESE PER DARE AGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
COERENZA CON I TEMI SOPRA SEGNALATI? (dettagliare) |
|||||||
Assemblee tematiche aperte a tutti i cittadini sui temi più richiesti, incontri con i
rappresentanti di categorie. |
||||||||
3.18 |
EVENTUALI NOTE AGGIUNTIVE |
Il doppio ciclo di Assemblee è garanzia
prima per dare effettività alle richieste stesse; la fase Decido anch’io ha infatti insita una forte componente di
controllo dei rappresentati sui
rappresentanti in quanto agisce sulla credibilità e quindi sulla
responsabilità del politico. |
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“LIMITI, OPPORTUNITÀ ED ESITI”
N° ID. campo |
N° IDENTIFICATIVO DELLA SCHEDA_di_CASO: 2/1 SC 4 |
|||||
4.1 |
L’ESPERIENZA DESCRITTA HA AVUTO ESITI POSITIVI? (sono possibili più risposte, con eventuale spiegazione a lato) |
|||||
4.1.a |
NO |
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||||
4.1.b |
SI, IN TERMINI DI RISULTATI CONCRETI E VISIBILI SUL TERRITORIO
|
X
|
||||
4.1.c |
SI, IN TERMINI DI AUMENTO DEL POTERE
DECISIONALE DEI CITTADINI |
X
|
||||
4.1.d |
SI, IN TERMINI DI ARRICCHIMENTO DELLA CONOSCENZA DEI BISOGNI |
X
|
||||
4.1.e |
SI, IN TERMINI DI TRASFORMAZIONE DELLA MACCHINA PUBBLICA |
X
|
||||
4.1.f |
SI, IN TERMINI DI TRATTAZIONE DIFFUSA DI NUOVI TEMI |
|
||||
4.1.g |
SI, IN TERMINI DI COSTRUZIONE DI VISIONI E SCENARI CONDIVISI DI MEDIO
TERMINE |
X
(Esempio: turismo di “famiglia” ) |
||||
4.1.h |
SI, IN TERMINI DI SPERIMENTAZIONE DI NUOVI STRUMENTI DI GOVERNO |
X
|
||||
4.1.j |
SI, IN TERMINI DI CAMBIAMENTI CULTURALI DIFFUSI (specificare) |
La cittadinanza ha cominciato a ragionare in termini
generali proponendo sempre più richieste cittadine e sempre meno riguardanti
il proprio territorio. C’è stato in questo senso un processo di
apprendimento popolare |
||||
4.1.k |
ALTRO (specificare) |
|
||||
4.2 |
L’ESPERIENZA SI È AVVANTAGGIATA DI QUALCHE
INCENTIVO FORNITO DA BANDI DI GARA, LEGGI SPECIALI O ALTRI STIMOLI FORNITI DA
ISTITUZIONI SUPERIORI? |
|||||
4.2.a |
SI |
|
||||
4.2.b |
NO |
X |
||||
4.3 |
SE LA RISPOSTA È “SI”, PRECISARE DI CHE TIPO |
|||||
|
||||||
4.4 |
L’ESPERIENZA HA EVIDENZIATO
QUALCHE LIMITE BLOCCANTE CHE L’HA CONDIZIONATA IN MANIERA RADICALE? (sono possibili
più risposte) |
|||||
4.4.a
|
NO
|
X
|
||||
4.4.b |
SI, IN TERMINI DI INTERAZIONE TRA ATTORI ISTITUZIONALI E NON(specificare) |
|
||||
4.4.c |
SI, PER LO SCARSO INVESTI-MENTO DI RISORSE PUBBLICHE (specificare) |
|
||||
4.4.d |
SI, PER LA MANCANZA DI VOLONTÀ POLITICA (specificare) |
|
||||
4.4.e |
SI, PER IMPEDIMENTI BURO-CRATICI, SCARSO COORDI-NAMENTO
INTERNO DEGLI ENTI COINVOLTI ECC. (specificare) |
|
||||
4.4.f |
ALTRO (specificare) |
-Gli alti costi per effettuare un adeguata e capillare comunicazione,
fattore determinante del processo. -Bassa partecipazione di giovani. -Difficoltà a gestire assemblee troppo affollate. -Possibilità di lobbyng (mai verificatasi a Grottammare) nessuno dei precedenti punti ha condizionato radicalmente questo
processo; rappresentano però criticità da tenere sotto osservazione |
||||
4.5 |
QUALI OBIETTIVI PREVISTI SONO STATI RAGGIUNTI? (specificare) |
|||||
Siamo nei tempi e obiettivi fissati dal
programma
|
||||||
4.6 |
SI SONO
VERIFICATI DEGLI ESITI POSITIVI INATTESI?
|
|||||
4.6.a |
SI |
X
|
||||
4.6.a |
NO |
|
||||
4.7. |
SE “SI”, QUALI? (specificare) |
|||||
Il quartiere
centro, da sempre quello meno partecipativo, si è organizzato in Comitato e
ha cominciato intervenire in maniera importante alle Assemblee
|
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4.8 |
SI SONO
VERIFICATI DEGLI EFFETTI NEGATIVI NON PREVENTIVATI?
|
|||||
4.8.a |
SI |
X
|
||||
4.8.a |
NO |
|
||||
4.9. |
SE “SI”, QUALI? (specificare) |
|||||
L’anno scorso ci
sono state le elezioni e i due cicli delle Assemblee sono stati troppo
ravvicinati per permettere un’adeguata elaborazione dei dati sia da parte dei
cittadini sia da parte degli amministratori
|
||||||
4.10. |
DAL
PERCORSO FINORA SPERIMENTATO QUALI OPPORTUNITÀ SONO EMERSE CHE SI PUÒ PENSARE
DI SFRUTTARE COSTRUTTIVAMENTE PER IL FUTURO? (specificare)
|
|||||
A mio avviso esportare
la partecipazione popolare su altre arene dell’agire amministrativo è un
passo fondamentale oltre che possibile; il Bilancio può rappresentare la scintilla per innescare forme
partecipative anche in ambito di urbanistica, progettazione dei singoli
interventi, ecc.
|
||||||
4.11. |
QUALI
ELEMENTI SI POTREBBERO REINDIRIZZARE, PER FAR MATURARE IL PERCORSO IN FUTURO? (specificare)
|
|||||
Coinvolgere nuovi
livelli amministrativi (Provincia, Regione) per ricevere un effettivo ausilio
per ciò che riguarda l’acquisizione di risorse umane e materiali; essi
potrebbero assistere e sostenere il processo partecipativo soprattutto nella
fase di comunicazione e di informazione nonché nell’importante momento della
divulgazione.
|
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4.12. |
IL PERCORSO HA GETTATO BASI SUFFICIENTI PER POTER CONTINUARE? (specificare) |
|||||
A
differenza di altri laboratori molto avanzati in Italia, l’esperienza
partecipativa è radicata nel tessuto sociale anche se scarsamente
formalizzata. L’esperienza quasi decennale del processo fa ben sperare anche
per il futuro anche se rimane francamente
ignota la possibilità di riuscita sotto altre Amministrazioni. |
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4.13. |
QUALI ELEMENTI POSITIVI POTREBBERO ESSERE EMULATI IN ALTRI CONTESTI E CON QUALI ATTENZIONI? (specificare) |
|||||
Monitoraggio costante di partecipanti |
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4.14 |
EVENTUALI NOTE AGGIUNTIVE
|
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4.15 |
ELENCO MATERIALI DI SUPPORTO
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A) Riflessioni
sul Bilancio Partecipativo (dal sito www.comune.grottammare.ap.it) B) Manifesto delle assemblee del Bilancio
Partecipativo 2005 (1° fase) C) Resoconto richieste del Bilancio
Partecipativo 2005 su ‘Grottammare informa” n° 6/2005 D) Relazione sullo Stato
dell’Ambiente 2002 E) Norme del nuovo PRG |
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