SCHEDA ESPLORATIVA SINTETICA

PER CENSIRE PROCESSI DI DIALOGO TERRITORIALE

 

AGENDA 21 FERRARA

 

Commento alla scheda.

 

L’esperienza di Agenda 21 Locale avviata dal Comune e dalla Provincia di Ferrara[1] ha registrato notevoli consensi, da un lato per il fatto di aver anticipato un trend che poi si è diffuso in molte altre realtà italiane, dall’altro lato in virtù delle modalità con cui il processo è stato posto in essere e dei risultati ottenuti.

I due Enti Locali hanno avviato un unico percorso attraverso la costituzione di un Forum provinciale. Il processo, almeno nella prima parte, ha focalizzato maggiormente la propria attenzione sul Comune di Ferrara. Tuttavia, riteniamo di dover valorizzare la prospettiva provinciale, per la sua capacità di creare interconnessione tra diverse aree e per aver prodotto una “mappa della partecipazione”, finalizzata all’integrazione di Agenda 21 Locale con altri processi partecipativi attivi nel contesto ferrarese. 

Il Piano di Azione prodotto dal Forum provinciale, primo obiettivo del processo, non si contraddistingue tanto per l’originalità, ma per la capacità di dar voce, coerentemente con un processo partecipativo, al “sentire medio” della comunità, rappresentata da circa 150 portatori di interessi, circa l’idea di sviluppo della città e del territorio. I contenuti e le azioni individuate recepiscono i principi di Agenda 21 di Rio e interpretano la sostenibilità nella sua accezione più ampia, dunque non solo ambientale, ma anche sociale. Tale esito nasce anche dal fatto che il Forum ha lavorato suddividendosi in quattro gruppi, ognuno dei quali ha discusso un tema specifico: produzione e lavoro, pianificazione territoriale, qualità sociale e gestione delle risorse. Non tutte le tematiche sono state approfondite nello stesso modo, ma il documento contiene comunque spunti di riflessione interessanti rispetto alle diverse dimensioni.

Il territorio della provincia di Ferrara ha mostrato, inizialmente, un livello di partecipazione più basso rispetto alla città ed una scarsa conoscenza dello strumento del Forum. Tuttavia, nel tempo, il processo ha raccolto ampio consenso ed ha visto la partecipazione di numerosi attori, evidenziando un’istanza implicita nella comunità locale e favorendo una presa di coscienza rispetto a nuove modalità decisionali e di confronto.

Per quanto riguarda la dimensione dell’autoriconoscimento del patrimonio locale, l’elemento della specificità e delle caratteristiche che danno valore ai luoghi è presente, ormai da tempo, nel dibattito politico locale. Inoltre, il Piano Territoriale Regionale dell’Emilia Romagna, mai approvato ma elaborato nella legislatura precedente, ha stimolato tale visione, proponendo di superare l‘idea di competizione tra territori e suggerendo la cooperazione sulla base delle specificità locali. Nonostante l’amministrazione provinciale abbia scelto di non portare questi contributi nel Forum, per lasciare spazio alla libera elaborazione di proposte da parte degli stakeholders, sia il Forum provinciale che quelli locali hanno individuato nel riconoscimento della tipicità e nella difesa delle specificità dei luoghi la condizione essenziale per concretizzare una migliore qualità della vita e per stimolare lo sviluppo del territorio.

Il processo di Agenda 21 Locale della Provincia di Ferrara, pur non avendo lavorato in modo specifico alla definizione di nuovi indicatori, che siano in grado di cogliere dimensioni dello sviluppo altre rispetto a quella puramente economica, tuttavia ha individuato indicatori utili, nella fase di monitoraggio, a leggere le azioni poste in essere. Dal momento che molte delle proposte inserite nel Piano di Azione suggeriscono e favoriscono uno stile di vita e modalità di consumo atti a ridurre l’impronta ecologica della comunità locale, il set di indicatori elaborato dimostra capacità di dare lettura multidimensionale ai fenomeni in atto.

Accanto ad un confronto approfondito relativo al territorio locale, nel suo terzo anno di vita, il processo di Agenda 21 Locale della Provincia di Ferrara ha avviato una riflessione sulle relazioni interlocali, costituendo un Tavolo per la Cooperazione decentrata.

La proposta nasce dall’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Ferrara e fa propria l’accezione di cooperazione decentrata come partenariato, non tanto tra due istituzioni – per quanto decentrate e omologhe –, quanto, piuttosto, tra due comunità locali. Si è pensato, pertanto, di far interagire il Forum, in quanto sa meglio esprimere la complessità del tessuto sociale e in quanto la modalità partecipativa pareva essere la più coerente con gli obiettivi da raggiungere. Il tavolo si è riunito alcune volte e il suo lavoro ha saputo raccordarsi con il “Festival dei diritti”, già in atto e promosso da CGIL, Arci ed altre associazioni. L’iniziativa, nata inizialmente come “Festival dei diritti umani”, con particolare attenzione all’Argentina e all’esperienza dei figli dei desaparecidos, si è, poi, aperta alla realtà africana.

Il Tavolo per la Cooperazione Decentrata ha permesso di recuperare tutto il mondo dell’associazionismo e di dare maggiore respiro alle tematiche sociali. Le ong si sono integrate nel processo e percepiscono Agenda 21 Locale come un luogo interessante non solo per i propri progetti, ma per attivare scambi e riflessioni comuni sul tema specifico, ricollegandosi a un processo che si occupa di sviluppo locale.

Tale iniziativa potrà godere di risorse definite, che il Consiglio ha deciso di dedicare alla cooperazione decentrata, incrementando a poco a poco la quota fino ad arrivare al limite dello 0,8% del Bilancio.

Il Tavolo costituisce un primo tentativo di raggiungere e coinvolgere nel processo anche i cittadini stranieri, fino ad ora esclusi dal percorso realizzato. Un secondo passo in tale direzione consiste nell’attivazione, presso l’Ufficio Agenda 21 della Provincia di Ferrara, dello Sportello “Ecoidea”, in collaborazione con CSV. Lo sportello ha elaborato una guida per immigrati – utile, comunque, a tutti cittadini che non hanno partecipato alla stesura del Piano di Azione -, relativa ai servizi ambientali (cfr.come si gestiscono i rifiuti, come si accede ai servizi, ecc.). In futuro, la speranza è quella di rendere i cittadini immigrati parte integrante del Forum e di poter dare loro una rappresentanza anche nei consigli.

 

 


SCHEDA ESPLORATIVA SINTETICA

PER CENSIRE PROCESSI DI DIALOGO TERRITORIALE

 

ATTENZIONE: I CAMPI DA RIEMPIRE SONO SOLO QUELLI BIANCHI:

 

ID dei campi

N° SCHEDA: 6

1

SUL VOSTRO TERRITORIO (che amministrate o dove abitate o lavorate) SIETE A CONOSCENZA DI UNA O PIU’ ESPERIENZE DI DIALOGO COSTRUTTIVO TRA AMMINISTRAZIONI E TESSUTI ECONOMICO/SOCIALI CHE RISPONDA AI CRITERI ESPLICITATI NEL DOCUMENTO RIPORTATO IN FONDO A QUESTO FILE? Rispondere apponendo una x nel campo vuoto a destra della risposta

1.a

SI

x

1.b

NO

 

2

NOME SINTETICO DEL PROGETTO, PERCORSO O AZIONE

Agenda 21 Locale della Provincia di Ferrara

3

COLLOCAZIONE GEOGRAFICA DELL’ESPERIENZA

3.a

STATO

Italia

3.b

REGIONE

Emilia Romagna

3.c

PROVINCIA

Ferrara

3.d

COMPRENSORIO o AREA VASTA

 

3.e

COMUNE o COMUNI interessati

 

3.f

EVENTUALE LIVELLO INFRACOMUNALE (Municipio/i, circoscrizione/i, rione/i interessati)

 

SIETE IN GRADO DI DESCRIVERE ALCUNI ELEMENTI STRUTTURANTI DELLA PRATICA CHE CI STATE SEGNALANDO?

4

BREVE DESCRIZIONE DEL CONTESTO (dati, situazione politica, specificità socioeconomiche o istituzionali)

Il territorio di Ferrara è interessato dall’applicazione di diversi strumenti partecipativi: alcuni risalgono al medioevo, all’epoca di Matilde di Canossa, alcuni rappresentano il passaggio tra basso medioevo ed età moderna, altri sono stati creati per gestire i rapporti tra i monaci benedettini e i contadini sul delta del Po. Poi esiste la tradizione istituzionale dei Comuni, interessata, a partire dagli anni ’70, dal decentramento. Pur registrando la crisi di questi strumenti tradizionali e storici della partecipazione, essi sono ancora realtà vive e hanno un peso politico. Recentemente, a livello locale, sono emerse nuove forme partecipative, quali il bilancio partecipativo (proposta avanzata anche da un Comune della provincia di Ferrara), i Piani per la Salute, i Piani di Zona per i Servizi Sociali, AgendaUnder 21 del Comune di Ferrara, 8 forum scolastici della Provincia di Ferrara, Piani di azione attivati da Comuni della provincia. Ogni strumento focalizza l’attenzione su dimensioni specifiche, ma si tratta comunque di tematiche interconnesse che hanno saputo coinvolgere centinaia di persone. Ulteriore stimolo alla diffusione di pratiche partecipative deriva dalla Legge regionale .20/2002, che ha previsto, nell’ambito di processi pianificatori, il coinvolgimento delle parti economiche e sociali.

Il processo di Agenda 21 Locale della Provincia di Ferrara, anche al fine di definire la propria collocazione in tale contesto, ha promosso una ricerca sulla “mappa della partecipazione”, nella necessità di fare dialogare queste esperienze e con l’obiettivo di promuovere una conoscenza reciproca degli strumenti ed evitare una loro sovrapposizione. A questo proposito è stata elaborata la ricerca “Piani, progetti, programmi partecipati: il contesto ferrarese”,  la cui divulgazione è prevista a breve.

5

OBIETTIVO GENERALE E OBIETTIVI SPECIFICI DELL’ESPERIENZA

Attivazione processo di Agenda 21 Locale finalizzato all’elaborazione di un Piano di Azione, attraverso coinvolgimento della comunità locale.

6

ATTORI COINVOLTI (ISTITUZIONALI E NON), MODALITA E CRITERI PER IL COINVOLGIMENTO

I promotori del processo di Agenda 21 Locale sono il Comune e la Provincia di Ferrara.

Caratteristica specifica di Agenda 21 è poi quella di coinvolgere gli stakeholders (portatori di interessi): associazioni, volontariato, istituzioni, associazioni professionali, sindacati. Nella provincia di Ferrara, terra di bonifiche, a questi interlocutori si aggiungono i consorzi di bonifica, radicati nel territorio e rappresentativi del mondo agrario. Tutti i soggetti hanno partecipato in modo attivo, organizzando momenti di confronto specifico per capire come partecipare al processo e come assumersi parte della progettazione per contribuire alla realizzazione del Piano di Azione.

L’amministrazione si è limitata ad individuare la linea politica, a descrivere il quadro e a dare informazioni organizzando incontri tra il Forum e i dirigenti dei settori più legati alla pianificazione e programmazione del territorio, in modo che i cittadini sapessero quali processi erano già in atto e quali valutazioni erano state fatte. I rappresentanti dell’amministrazione non hanno però partecipato in prima persona al lavoro dei gruppi per non indirizzare i lavori e affinché il Forum non si trasformasse, da luogo in cui si progetta insieme un percorso comune, in luogo in cui si avanzano richieste ai rappresentanti politici.

7

GRADI DI PARTECIPAZIONE (possibili risposte multiple)

£informazione       £coinvolgimento in singole attività    £consultazione    £negoziazione       £co-progettazione                               £cogestione £autogestione delegata alle organizzazioni di abitanti  £controllo/monitoraggio/valutazione da parte degli stessi abitanti       £ spinta progettuale dal basso alla costruzione di scenari e progetti

8

PARTECIPAZIONE: IN QUALI FASI?(possibili risposte multiple)

£definizione dei bisogni      £decisione       £elaborazione tecnica dei progetti

     £implementazione delle azioni pianificate    £ progettazione di azioni e proposte che stimolino l’amministrazione all’innovazione  £gestione o manutenzione dei prodotti   £ controllo delle realizzazioni                      

9

BREVE DESCRIZIONE DELLO SVILUPPO DEL PERCORSO

Il processo di Agenda 21 Locale è stato avviato con l’obiettivo di elaborare un piano di azione attraverso il coinvolgimento della comunità locale.

La fase operativa preparatoria è iniziata nella seconda metà del ’99, dopo che nell’anno precedente sia il Comune che la Provincia avevano approvato la Carta di Aalborg ed un piano di lavoro che prevedeva la collaborazione dei due enti. In base alle indicazioni del modello Easw, sono stati riuniti i tavoli partecipativi con i quali è stato organizzato il lavoro del forum, riunito per la prima volta nel febbraio 2000.

Nel corso del primo anno, il Forum ha elaborato il piano di azione definendo la propria visione di “Ferrara Sostenibile nel 2010”. Con il supporto di un finanziamento ministeriale sono stati avviati diversi progetti:

-                      il progetto “Forum d’area” che aveva il compito di estendere il processo nei Comuni del territorio

-                      il progetto “Scuola 21” che aveva il compito di estendere una sperimentazione avviata l’anno precedente coinvolgendo le scuole superiori e lavorando su scuola media ed elementare

-                      il progetto “Sportello Ecoidea”, finalizzato alla diffusione di pratiche ecologicamente virtuose

-                      un sottoprogetto indirizzato a mettere a punto un’integrazione tra contabilità ambientale e rendicontazione del piano di zona.

L’obiettivo è stato quello di inserire il Piano di Azione in contesti già codificati e strutturati, per cui, nell’ambito del progetto Forum d’Area, la Provincia ha coinvolto Comuni dell’alto e del basso ferrarese (aree in cui tradizionalmente la provincia di Ferrara si suddivide). Questi territori hanno già fatto l’esperienza di lavorare con Piani Speciali di Area (piani di sviluppo locale finanziati dalla Regione). Il basso ferrarese è stato ulteriormente articolato in tre zone: bonifiche, costa, area del Comune di Copparo. Alcune zone hanno proseguito i lavori avviando un proprio processo comunale (Comuni di Argenta e Portomaggiore, Costa 21). Copparo ha proceduto in modo slegato dal resto della provincia. Nell’altro ferrarese, dove i comuni sono di centro destra, le amministrazioni non hanno proseguito, ma il risultato è comunque positivo poiché anche in quelle aree è stato creato un  piano di zona.

Attualmente, quasi tutti i Comuni hanno aderito alla Carta di Aalborg.

Elaborato il Piano di Azione, si è costituito un gruppo per il coordinamento e per il monitoraggio delle attività, che ha prodotto due report annuali.

10

RISORSE FINANZIARIE UTILIZZATE E PROFESSIONALITA’ VALORIZZATE NEL PERCORSO

All’avvio del processo di Agenda 21 Locale l’Ufficio Agenda 21 ancora non esisteva. I facilitatori intervenuti nel processo erano collaboratori esterni.

Il progetto ha usufruito di finanziamenti ministeriali.

11

DIFFICOLTA’ INCONTRATE E PROSPETTIVE DI TRASFORMAZIONE POSSIBILI

Un primo problema è legato alla scelta della metodologia della gestione dei gruppi attraverso facilitatori, che è stata messa in discussione da alcuni partecipanti ai lavori in quanto tende a forzare ed accelerare i tempi del dibattito.

Alcuni soggetti si sono, poi, sentiti espropriati del proprio ruolo e della propria posizione, perché, tradizionalmente, avevano il monopolio su alcuni argomenti.

Una volta avviato il gruppo di monitoraggio, costituito dalla parte più attiva del Forum, questo ha teso a percepirsi come una sorta di associazione, con una propria autonomia decisionale. Ciò si pone in chiara contraddizione con gli obiettivi della partecipazione, che vuole incentivare e riconoscere il contributo di tutti.

Inoltre, il fatto di recepire l’indicazione dei manuali di spostare in avanti la visione (“come vedi Ferrara nel 2010?”), non è stato sufficiente a evitare che il gruppo di monitoraggio evidenziasse una contraddizione tra le proposte emerse dal Forum e il normale procedere delle attività amministrative, come se queste non avessero percepito il contributo del processo di Agenda 21. In realtà l’amministrazione deve rispettare vincoli giuridici e burocratici, che non possono essere stravolti in tempi brevi. Dunque il problema consiste nel mantenere in piedi uno strumento di partecipazione che è più proiettato verso il progetto,  ma che non può non tenere conto delle altre decisioni assunte dall’amministrazione.

L’Ufficio Agenda 21 della Provincia di Ferrara è stato creato nell’ambito del Settore Pianificazione Territoriale e Ambiente, con l’obiettivo di spostare il progetto di A21 verso il centro dell’amministrazione. In futuro, è auspicabile che tale processo venga gestito direttamente dalla Presidenza.

12

OPPORTUNITA’ ED ESITI DELL’ESPERIENZA NEL SUO SVILUPPO TEMPORALE

Il processo ha registrato un’ampia disponibilità da parte della comunità locale: dei 283 stakeholders invitati, più di 150 hanno partecipato ai lavori.

Il programma di lavoro predisposto ed attuato ha consentito di raggiungere, nei tempi preventivati, gli obiettivi previsti: lo strumento del Forum è stato assunto dal Comune di Ferrara, dalla Provincia di Ferrara e da altri Comuni del territorio provinciale, non solo per il processo di Agenda 21 Locale, ma anche nell’ambito di diverse funzioni di pianificazione e programmazione, recependo pienamente le indicazioni della legge regionale 20 del 2000, che regola la attività di pianificazione territoriale istituendo lo strumento della Conferenza di Pianificazione, composta da attori istituzionali (che devono obbligatoriamente partecipare) e che prevede il coinvolgimento delle parti economiche e sociali. In particolare, il l Forum, una volta sperimentato, è stato coinvolto anche per  il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti, per il Piano delle Attività Estrattive  e per il Piano di Tutela delle Acque.

Allo stato attuale, il Forum è un insieme ancora poco organico. Tuttavia, esso riceve informazioni in modo costante e ricco ed ha gli strumenti per essere coinvolto.

13

TEMPORALITA DEL PROGETTO

£ tuttora in corso       £terminato       £agli inizi

£terminato ma avrà una continuità      £speriamo abbia una continuità        

14

SOLO PER ESPERIENZE NATE SU IMPULSO ISTITUZIONALE:

 

RAPPORTO CON IL BUDGET ED I PIANI DELL’AMMINISTRAZIONE E CON LA MODERNIZZAZIONE DELL’APPARATO AMMINISTRATIVO

(Il processo partecipativo era previsto o si inserito a percorso progettuale iniziato? E in questo caso perché? C’è stata una particolare linea di finanziamento esistente alla base del processo partecipativo lanciato? O progetto, finanziamento e partecipazione hanno preso forma insieme? Il processo ha innescato qualche processo di trasformazione delle strutture istituzionali coinvolte?)

Il processo di Agenda 21 Locale si è inserito in un contesto in cui sono in atto altri processi partecipativi.

15

ESISTENZA DI UN SITO INTERNET 

www.provincia.fe.it/agenda21

16

SIETE DISPONIBILI A DARCI UN APPUNTMENTO PER UN COLLOQUIO?

16.a

SI

x

16.b

NO

 

17

CONTATTI:

DEL COMPILATORE DI QUESTA SCHEDA

17.a

NOME, COGNOME

Elena Frascaroli, sulla base di informazioni raccolte nel corso di un’intervista con Sergio Golinelli, Assessore all’Ambiente della provincia di Ferrara

17.b

RUOLO O APPARTENENZA

(non obbligatorio)

Ricercatrice università di Firenze

17.c

RECAPITI TELEFONICI

055 5031159

17.d

RECAPITO E-MAIL

partecip_azione@tiscali.it

DI UN RESPONSABILE DEL PROCESSO SEGNALATO:

17.e

NOME, COGNOME

Sergio Golinelli

17.f

RUOLO O APPARTENENZA

Assessore Ambiente Provincia di Ferrara – Ufficio Agenda 21

17.g

RECAPITI TELEFONICI

0532.299551

17.h

RECAPITO E-MAIL

agenda21@provincia.fe.it

18

 ELENCO MATERIALI DI SUPPORTO

· A21Ferrara1 – Piano di azione 2002 (versione compatta)

Fonte: http://www.provincia.fe.it/agenda21/

 

 



[1] Il presente documento è frutto di una rielaborazione delle informazioni raccolte dal gruppo di ricerca del Lapei nel corso di un’intervista con i responsabili di Agenda 21 Locale della Provincia di Ferrara.